L’ossigeno nell’acqua è davvero una bufala? Facciamo chiarezza
In rete circola da tempo un articolo dal titolo provocatorio “La bufala dell’acqua addizionata di ossigeno”, scritto da un giornalista che – pur non avendo alcuna qualifica medica o scientifica – si è lanciato in una dura critica nei confronti di questo tipo di bevande, oggi sempre più diffuse. Un classico esempio di contenuto clickbait, creato con l’obiettivo di generare traffico online e profitti pubblicitari, più che di informare correttamente i lettori.
Attacchi mirati, ma senza prove
Pubblicato per la prima volta nel 2018, l’articolo è apparso proprio in concomitanza con l’uscita di un libro di un professore di chimica, il quale – anche attraverso commenti anonimi sui social – ha portato avanti una campagna denigratoria verso le aziende produttrici di acqua arricchita di ossigeno, per promuovere il suo libro che parlava guardacaso di acqua.
Questo stesso professore ha più volte sostenuto che fosse impossibile inserire e mantenere ossigeno in bottiglia. Tuttavia, una volta che questa affermazione è stata smentita con evidenze scientifiche, i contenuti correlati sul suo sito sono scomparsi e l’articolo originale è stato modificato più volte, eliminando anche i commenti di utenti che chiedevano spiegazioni.
Accuse vaghe e senza nomi
Un altro aspetto che colpisce è l’assenza di riferimenti precisi: nessuna azienda viene nominata, nessun prodotto menzionato. Questo approccio è chiaramente pensato per evitare conseguenze legali. Ma se le affermazioni fossero davvero supportate da prove concrete, perché temere una smentita pubblica?
Se davvero si volesse fare chiarezza, il metodo corretto sarebbe quello scientifico: esperimenti, misurazioni, dati verificabili. Non articoli d’opinione privi di fondamento.
I fatti: cosa dicono i test
Contrariamente a quanto dichiarato nell’articolo, recenti test dimostrano che la quantità di ossigeno indicata in etichetta (150 mg/l) è effettivamente presente anche a distanza di ore dall’apertura della bottiglia. Proprio come accade con le bevande gassate, anche l’ossigeno disciolto non scompare all’istante, ma si disperde gradualmente.
La scienza c’è, basta cercarla
Il giornalista sostiene che non esistano studi scientifici a sostegno dell’acqua arricchita di ossigeno, dimenticando – o ignorando – che numerose ricerche pubblicate su riviste scientifiche internazionali hanno affrontato l’argomento a partire dal 2005, coinvolgendo università e centri di ricerca di tutto il mondo. Le abbiamo raccolte in un’unica sezione accessibile a tutti: https://www.oxy-go.com/articoli/ricerche-scientifiche/
Anche se alcuni studi potrebbero essere stati finanziati da aziende del settore, ciò non ne inficia automaticamente la validità. In molti Paesi, infatti, la ricerca scientifica è spesso sostenuta anche da imprese private, senza che questo implichi automaticamente una manipolazione dei risultati.
Oxy-Go non è un medicinale ma una bevanda
È importante sottolineare che Oxy-Go non è un medicinale, ma una bevanda. Non ha quindi l’obbligo normativo di dimostrare effetti terapeutici, né di pubblicare studi clinici. Tuttavia, numerose testimonianze di clienti soddisfatti e studi di settore indicano benefici soggettivi e miglioramenti nella percezione del benessere.
Se non ci credi, Provala!
Il nostro obiettivo non è convincervi a tutti i costi, ma invitarvi a riflettere. Troppe volte i media, anche quelli più affermati, scelgono di cavalcare i trend del momento pur di ottenere qualche clic in più.
Noi continuiamo a credere nel nostro prodotto e nella trasparenza. E se ancora avete dei dubbi… provate Oxy-Go: sarà l’esperienza a parlare.